Mancano ancora tre giornate alla fine del campionato ma per la matematica è bastata la vittoria contro il Cuscube Brescia per aprirci le porte verso la Serie A1 per la prossima stagione.
Dopo la storica promozione di tre anni fa in Serie A2, ora quest’altra “prima volta” per la nostra società. Pensare che la prima squadra è stata riformata solamente quattro anni fa (dopo vent’anni di assenza), non possiamo che essere fieri del percorso che abbiamo fatto tutti assieme per raggiungere quest’altro prestigioso obiettivo.

HC Riva – Cuscube Brescia 5-2
Le assenze non hanno intaccato minimamente la voglia della squadra di chiudere il discorso promozione già sabato scorso in casa contro il Cuscube Brescia.
Davanti ad un tifo record per i nostri colori (richiamato dal possibile storico esito), non c’è praticamente stata mai partita a parte i due sbandamenti difensivi in cui il nostro incolpevole portiere Giancarlo Zanelli ha dovuto raccogliere la palla in fondo alla rete.

Per il resto un monologo dei nostri ragazzi: iniziano i soliti fratelli Frizzi con Cristian a segno su corto nel primo quarto e Matteo su rigore nel secondo.
Ma è tutta la squadra a girare benissimo, a partire da Andrea travaglia, forse il migliore in campo, galvanizzato dalla fascia di capitano data l’assenza per lavoro del legittimo proprietario, Matteo Pellegrini.
E così si arriva agli ultimi due quarti dove mettono il proprio sigillo anche Nicolas Caicedo e Nicola Prandi, inframezzati dalla doppietta di Matteo Frizzi.

Tanta la gioia al triplice fischio che sancisce la straordinarietà di questa stagione dove possiamo vantare nel palmarès anche la Coppa Federale e un secondo posto “sfortunato” ma ugualmente fantastico in Serie A1 indoor (in cui abbiamo sfiorato la promozione in Serie Elite).

Avremo modo di approfondire meglio la stagione che sta volgendo al termine, ora dobbiamo pensare alle tre partite finali che onoreremo al nostro meglio, già a partire sa sabato prossimo nell’impegnativa trasferta in terra pugliese in casa dell’Olimpia Torre Santa Susanna (Brindisi).

Grandi ragazzi, e grazie!

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